In Italia tutto ciò che spara proiettili di qualsiasi natura con energia cinetica superiore ad 1 joule può avere 2 classificazioni:
- oggetto atto ad offendere, ossia un oggetto la cui destinazione primaria non è quella di far male al prossimo ma che all'occorrenza, potrebbe diventare un'arma.
- arma, ossia un oggetto il cui scopo primario è quello di far male al prossimo.
E qui viene il bello .... per il motivo che una carabina con meno di 7,5 joule, sebbene sia di libera vendita è un'arma a tutti gli effetti, per produrla occorrono le apposite licenze e prima della vendita deve obbligatoriamente superare i tests del Banco Nazionale di Prova mentre una balestra o un'arco sono oggetti atti ad offendere e come tali possono essere autocostruiti senza alcun timore.
Lo sparapatate non ha una precisa collocazione ed ogni singolo caso è soggetto all'interpretazione della legge da parte del Giudice.
Come detentore e collezionista di armi sono costantemente aggiornato per quanto riguarda le leggi in materia, però non mi risulta che la Corte di Cassazione abbia mai emesso sentenze riguardo gli sparapatate. In parole povere siamo in un "limbo" dove nessuna legge vieta espressamente di poter costruire lo sparapatate ma anche il suo contrario. La mia opinione personale è che gli sparapatate siano illegali, sulla base di alcuni articoli del TULPS (testo unico di pubblica sicurezza) e della legge 110/75. Dal punto di vista legale, nel dubbio sarebbe meglio evitare di costruirli, considera che in Italia sono state condannate persone solo per la detenzione di bossoli, contrariamente a quanto dice la legge.
Ma aldilà dell'aspetto legale la cosa che deve più preoccupare è il rischio di farsi male.
Uno sparapatate è una specie di cannoncino realizzato nella maggior parte dei casi con tubi in plastica per idraulica, composto da una canna, una camera di scoppio, una valvola per riempire di gas la suddetta camera ed un dispositivo in grado d'innescare il gas e provocarne l'esplosione la quale spingerà un proiettile di patata fustellata lungo la canna.
Detto così sembra facile ma devono essere considerati i seguenti aspetti:
1) come dosiamo la giusta quantità di gas nella camera di scoppio?
2) come dosiamo il gas in base alle variazioni della temperatura ambiente?
3) come calcoliamo lo spessore delle pareti della camera di scoppio in base al picco pressorio della combustione del gas?
4) come calcoliamo il peso del proiettile in base al picco pressorio?
La plastica (PVC) con il quale sono realizzati ha caratteristiche molto variabili, al variare della temperatuta ed in base all'età.
Coloro che realizzano queste cose (e poi le riversano in rete), lo fanno senza cognizione di causa e senza considerare che qualcun'altro li può imitare e disgraziatamente potrebbe impiegare tubi più sottili, quantità di gas maggiori e proiettili più pesanti, con il serio pericolo di provocare l'esplosione della camera di scoppio con conseguenze gravi (se non peggio) per chi ne sta vicino. Basta poco per provocare l'irreparabile, un pò di gas in più oppure un proiettile più pesante possono aumentare il picco pressorio in maniera difficilmente prevedibile; così come non è prevedibile l'usura della camera di scoppio.
Qualche genio ha pensato bene di farlo in metallo .... bene! Così se prima avevo qualche dubbio sull'illegalità, facendolo in metallo c'è la galera assicurata!
Altri hanno provato con l'aria compressa ma le pressioni di un normale compressore sono insufficienti.
Mettiti una mano sul cuore e pensa se ne vale veramente la pena di rischiare salute e fedina penale.
Ciao